ROMA 03 FEBBRAIO/23 DICEMBRE 2024
Valeria Golino casa del jazz

Valeria Golino fotografata da Francesco Escalar. Per gentile concessione della Lightshape

 

 

"In America sono un'attrice straniera, in Italia anche".

Oltre che per motivi di lavoro, anche per questioni private Valeria Golino si è divisa fin da giovanissima tra le sponde di due Paesi. Nata a Napoli il 22 ottobre 1966, da padre italiano e madre greca, dopo la separazione dei genitori trascorre l'adolescenza tra Napoli e Atene, dove inizia a lavorare come fotomodella.
Tornata in Italia, a 17 anni debutta nel cinema in un film di Lina Wertmüller (Scherzo del destino in agguato dietro l'angolo come un brigante da strada, 1983). Pur non avendo mai 'sognato' di fare l'attrice, decide di continuare questo mestiere e a 19 anni ha già il suo primo ruolo da protagonista in Piccoli fuochi (1985), di Peter Del Monte, il regista al quale resterà sentimentalmente legata per molti anni.

L'anno dopo si aggiudica la Coppa Volpi come migliore attrice per Una storia d'amore (Francesco Maselli, 1986). Dopo essersi imposta clamorosamente all'attenzione del pubblico e della critica, nel 1988 si trasferisce negli Stati Uniti per tentare la conquista di Hollywood, sulle orme di molte illustri colleghe italiane del passato, compresa Claudia Cardinale, che, proprio come lei, ha dovuto faticare un po' prima di far accettare quella sua incofondibile voce roca. Nonostante questo 'difetto', in America viene subito bene accolta e riscuote un buon successo comparendo in una commedia (La mia vita picchiatella, Randal Kleiser, 1988) dove si lancia in un'impresa da record: un bacio lungo tre minuti con Pee-wee Herman.
Più o meno contemporaneamente regala un altro mitico (ma più breve) bacio a Dustin Hoffman - Rain Man (Barry Levinson, 1988), mentre si appresta a fare un tuffo nel passato per la trasposizione cinematografica di un romanzo di Turgenev Acque di primavera (Jerzy Skolimowski, 1989).

 

In grado di parlare correntemente quattro lingue (italiano, greco, inglese e francese), negli anni '90 continua a spostarsi da una sponda all'altra dell'oceano. E se in Italia segue dolente uno sconosciuto per sentire ancora i battiti di un cuore trapiantato (Tracce di vita amorosa, Peter Del Monte, 1990), in America diventa popolare come attrice comica e brillante con la serie degli Hot Shots (J. Abrahams, 1991, 1993).

 

Dopo essersi spostata in Messico per girare Puerto Escondido (Gabriele Salvatores, 1992), torna nella sua casa sulle colline di Los Angeles. Quando vola in Italia, vive a Roma con il suo nuovo compagno, l'attore Fabrizio Bentivoglio, insieme al quale recita in Come due coccodrilli (Giacomo Campiotti, 1995). Nonostante abbia occasione di essere diretta da Sean Penn (Lupo solitario, 1991), John Carpenter (Fuga da Los Angeles, 1996) e di recitare a fianco di attori come Gary Oldman (Amata immortale, Bernard Rose, 1994) e Nicholas Cage (Via da Las Vegas, Mike Figgis, 1995). Ma è il cinema italiano ad offrirle nel 1997 un ruolo importante ne Le acrobate (Silvio Soldini), da molti ritenuto la prova più convincente di tutta la sua carriera.

 

Intanto si è cimentata come produttrice (La strage del gallo, Andrea Pantzis, 1994, mai distribuito in Italia) e in questa veste realizza un film tratto da un libro di Francesca Marciano, Cielo scoperto, una nuova storia tutta al femminile ambientata nei suggestivi paesaggi del Kenia. Viene diretta ancora da Peter Del Monte in Controvento (2000) accanto a Margherita Buy e Ennio Fantastichini.

 

Negli ultimi anni i progetti a cui ha preso parte si sono fatti via via più numerosi e spesso dal respiro internazionale: il biopic Frida di Julie Taymor (2002); L’intenso Respiro di Emanuele Crialese (2002), che le permette di vincere il secondo Nastro d’Argento come miglior attrice protagonista dopo quello vinto nel 1987 per Storia d’amore; il noir francese 36 Quai des Orfèvres di Olivier Marchal (2004); La guerra di Mario di Antonio Capuano (2005) con la quale vince il David di Donatello come migliore attrice protagonista; Texas di Fausto Paravidino (2005), sul cui set conosce Riccardo Scamarcio, il suo attuale ex marito; A casa nostra di Francesca Comencini (2006); Il Sole Nero di Krzysztof Zanussi (2007); La ragazza del lago di Andrea Molaioli (2007); Lascia perdere, Johnny di Fabrizio Bentivoglio (2007); Caos Calmo di Nanni Moretti (2008) e Giulia non esce la sera di Giuseppe Piccioni (2008). Nel 2009 recita in Laria di Valerio Jalongo, L’amore buio di Antonio Capuano e L’uomo nero di Sergio Rubini.

 

Armandino e il Madre è il titolo del cortometraggio presentato lo scorso 26 maggio presso il Museo dell’Ara Pacis di Roma che ha segnato il debutto alla regia di Valeria Golino: la pellicola, quasi interamente ambientata presso il Museo d’Arte contemporanea Donna Regina di Napoli, è un omaggio alla città partenopea e all’eterogeneità di atmosfere e linguaggi che essa racchiude.

 


Tra le ultime nomination ricevute si segnalano:
- David di Donatello 2008: miglior attrice non protagonista per Caos Calmo di Nanni Moretti
- David di Donatello 2009: miglior attrice per Giulia non esce la sera di Giuseppe Piccioni
- Nastri d’Argento 2009: miglior attrice per Giulia non esce la sera di Giuseppe Piccioni

Valeria Golino
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