Orchestra di Piazza Vittorio
3840
29/07/2017
Credo
ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO

HOUCINE ATAA voce -VIVIANA CANGIANO voce  - TATI VALLE voce e chitarra

KYUNG MI LEE violoncello; KAW DIALY MADI SISSOKO voce e kor; PINO PECORELLI bassi ed electronics; LEANDRO PICCIONI organo e tastiere; RAFFAELE SCHIAVO voce; ZIAD TRABELSI voce, oud, dulcimer e w’tar;

MARIO TRONCO direzione artistica e musicale

Mario Tronco, Leandro Piccioni, Pino Pecorelli produzione artistica e arrangiamenti

Lino Fiorito scenografia

Daniele Davino disegno luci

Angelo Elle suono

Katia Marcanio style supervisor

Testi originali di José Tolentino Mendonça

Testi di Ibn Arabi, Giordano Bruno, Giorgio Caproni, Zvi Kolitz, Fernando Pessoa

Musiche di Gioachino Rossini, Benjamin Britten, Guillaume de Machaut canti sufi

 

Si ringrazia per la gentile collaborazione Latitudini.

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Trovare un significato musicale all’espressione “dialogo interculturale” è quello che si propone Credo, oratorio interreligioso su testi scritti e scelti da José Tolentino Mendonça, con musiche originali dell’Orchestra di Piazza Vittorio, musiche di Gioachino Rossini, di Benjamin Britten, di Guillame de Machaut, ma anche canti sufi e canti religiosi elaborate.

Si tratta di un lavoro per nove interpreti di estrazioni completamente diverse che prevede, tra l’altro, l’utilizzo di strumenti particolari come la kora, un’arpa-liuto diffusa in buona parte dell’Africa occidentale, o l’oud strumento arabo della famiglia dei liuti, accanto a “voci” più familiari come il violoncello, il basso elettrico, o l’organo, punto fermo della produzione sacra occidentale, senza negarsi il gusto di qualche intervento elettronico. Ne scaturisce una preghiera confidenziale, certamente non rituale. Il lavoro, infatti, non fornisce un riferimento specifico a forme codificate come messe od oratori, ma nasce dalla successione di brani basati su dei testi, in buona parte originali di José Tolentino Mendonça, che vengono restituiti dalla musica con estrema libertà stilistica.

Per una scelta strutturale si è optato per una forma che non privilegia uno stile rispetto a un altro. Certamente si possono trovare nel Credo riferimenti al background culturale dell’Occidente, ma questi vengono fusi con suggestioni diverse, che provengono da lontano ma vengono guardate da vicino, evitando quel sapore esotico che restituisce sempre una distanza incolmabile.

9-29-luglio

Prima esecuzione integrale

 

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